Perché (ri)leggere “Chiamami col tuo nome”

di Gloria Ghioni | 23.02.2024

Diventato ormai un longseller, "Chiamami col tuo nome" di André Aciman (che nel 2017 ha ispirato l'omonimo film di Luca Guadagnino) ci racconta di un'estate straordinaria, che resterà sempre nella memoria del protagonista Elio, perché ha scoperto sé stesso, la letteratura e l'amore omosessuale grazie all'incontro con un ragazzo più grande, uno scrittore e un intellettuale, Oliver...


Quando Call Me by Your Name nel 2007 arriva in Italia per Guanda (con il titolo Chiamami col tuo nome e la traduzione di Valeria Bastia), vive subito uno straordinario successo: il suo autore, André Aciman, era già noto per altre opere, ma questo romanzo lo fa conoscere al grande pubblico. Sarà che tantissimi di noi hanno avuto un’estate che li ha cambiati per sempre, collegata a emozioni nuove e fortissime; sarà che Aciman è particolarmente attento alla psicologia dei suoi personaggi, al punto che Elio, Oliver e gli altri ci risultano sempre più vividi e riconoscibili.

Ecco alcune ragioni per (ri)leggere questo bestseller, da cui nel 2017 è stato tratto un film di grande successo (ma con alcune importanti differenze nella sinossi), diretto da Luca Guadagnino, e che ha conquistato anche le giovani lettrici e i giovani lettori di #BookTok.

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UN RITIRO ESTIVO PERMEATO DI ESTASI E PASSIONE

Nel paesino di B., che sembra appartenere alla riviera ligure, la famiglia Perlman da anni offre agli scrittori la possibilità di trascorrere l’estate nella loro bellissima villa con piscina, in mezzo alla natura. Lì gli ospiti si godono un “buon ritiro” per scrivere e revisionare i propri manoscritti a pochi passi dal mare. In cambio, il padrone di casa, professore universitario illuminato, chiede solo una mano nella gestione delle sue scartoffie, e soprattutto un po’ di compagnia. È dunque una buona conversazione, spesso di alto livello, ad aver accompagnato la crescita del diciassettenne Elio, più maturo della sua età, avvezzo a trascorrere il suo tempo sui libri e al pianoforte, anziché a uscire con i suoi coetanei, nonostante gli inviti frequenti dei famigliari a farsi nuovi amici.

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IL PRIMO AMORE: IDEALIZZATO E CAPACE DI RACCONTARCI CHI SIAMO

Quando dai Perlman arriva il ventiquattrenne Oliver, Elio si sente subito incuriosito dal nuovo ospite, ebreo come lui: non solo perché sta lavorando a una sua opera su Eraclito, ma anche per il suo aspetto e il suo carattere. Nonostante la differenza d’età, Elio e Oliver intrecciano immediatamente conversazioni colte e, come più volte l’ospite fa notare, pare che il giovane Perlman non si lasci intimorire da nessun argomento. Almeno finché non si tratta di parlare di sé, perché il campo delle emozioni è ancora poco esplorato ed Elio non trova le parole giuste da dire. Nella mente, invece, trova eccome un modo per raccontare a noi lettori ciò che prova.

RACCONTARE LA DOLCE E STRUGGENTE OSSESSIONE PER L’ALTRO

È soprattutto l’interesse per Oliver a generare in Elio fervide fantasie, a occhi aperti e in sogno: se a volte la sua ingenuità porta all’esagerazione e dunque genera un sorriso nel lettore, altrove la sua immaginazione si fa sensuale e ossessiva, molto concreta ed esplicita. Gli oggetti toccati da Oliver si fanno correlativo oggettivo del desiderio, alimentano la fame di Elio di scoprire se anche l’ospite americano condivida la sua stessa passione. Eppure, d’altro lato, Elio ha paura delle conseguenze di un’eventuale confessione: teme sia il rifiuto sia l’interesse di Oliver, dal momento che prima di allora non aveva mai provato amore per un altro uomo.

QUANDO LA LETTERATURA SA LEGGERCI DENTRO

A stringere ulteriormente il rapporto tra i due protagonisti è allora la letteratura, specialmente quella classica: infatti, possiamo leggere Chiamami col tuo nome anche come un grande omaggio al potere della letteratura, in cui i protagonisti propongono chiavi di lettura per interpretare questa e quell’opera. Nelle loro speculazioni si riflette anzitutto la forza della loro passione, ma troviamo anche la testimonianza di quanto la cultura di Elio sia soprattutto teorica e slegata dalla vita. Al contrario, Oliver, con i suoi anni in più ma soprattutto con il suo carattere aperto ed estroverso, tende sempre ad agganciare la sua interpretazione dei testi alla vita, all’esperienza diretta.

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PER LE STRADE DI UNA ROMA ICONICA E CINEMATOGRAFICA

E la letteratura accompagna anche una gita che segna gli ultimi giorni di permanenza di Oliver in Italia: a Roma, infatti, l’americano dovrà seguire la presentazione di una raccolta di poesia edita dal suo stesso editore. In questi pochi giorni, Elio e Oliver vivono insieme momenti di ebbrezza e gioia, eccessi e tenerezza, ben sapendo che il momento dell’addio si sta avvicinando. Sono pagine in cui André Aciman descrive Roma con un tocco cinematografico, nonché con la consapevolezza di chi ha vissuto nella capitale per anni.

LA MEMORIA DI CHI NON PASSA MAI

Chiamami col tuo nome porta con sé anche una patina di nostalgia pacificata, dolce nel suo rievocare eventi che, nel corso degli anni, sono stati ammantati d’idillio e gratitudine. Infatti, l’Elio maturo, narratore della vicenda, non smette mai di considerare irripetibile quanto è accaduto in quell’estate lontana e mantiene per Oliver un sentimento puro, non intaccato dal tempo. Se avete letto questo libro e siete curiosi di scoprire cosa accadrebbe se a Oliver ed Elio fosse data l’occasione di rincontrarsi, leggete Cercami, edito sempre da Guanda nel 2019.

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Fonte: www.illibraio.it


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