Il giallo e il noir

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La qualità è la vera cifra che accomuna i libri gialli pubblicati da Guanda. Sono romanzi che coniugano tensione della trama e approfondimento psicologico. Il mistero da risolvere o il “caso poliziesco” è spesso la porta d’ingresso per un mondo fatto di atmosfere suggestive, emozioni violente, umanità in cerca di riscatto.
Molti scrittori italiani utilizzano il noir come chiave di lettura della realtà a cui si sentono legati: Marco Vichi con il commissario Bordelli racconta la Firenze degli anni Sessanta, Gianni Biondillo attraverso le indagini del suo ispettore Ferraro ci fa scoprire la Milano delle periferie ma anche del mondo patinato della moda. Se nei thriller di Gianluca Morozzi si sente l’influenza del pulp e del fumetto, Stefano Piedimonte conquista con il suo serial killer analfabeta, mentre Andrea Fazioli coniuga suspense e ironia nelle indagini dell’investigatore privato Elia Contini.
Con il suo catalogo internazionale, Guanda rappresenta le diverse sfumature del genere: i gialli nordici di Håkan Nesser e Arnaldur Indriđason, ma anche l’India violenta e caotica dei romanzi di Vikas Swarup e dei thriller di Anita Nair; l’Irlanda perbenista e bigotta dei noir raffinati di John Banville; la moderna Tel Aviv dei polizieschi dell’israeliano Dror A. Mishani. Che dire poi di Alexander McCall Smith? Amato dai lettori di tutto il mondo grazie alla serie di Mma Ramotswe, la prima investigatrice del Botswana, e della detective per caso Isabel Dalhousie.