L’Indian Institute of Technology è un sogno per tutti i giovani che desiderano sfondare nella finanza. Soprattutto per chi, come Arun, ha conosciuto un’infanzia di privazioni. Per questo, quando viene ammesso nella prestigiosa università di Delhi, Arun sa di avere tra le mani il lasciapassare per un futuro diverso. Ma le cose per lui non vanno come aveva sognato, e mentre gli amici, terminati gli studi, conducono una vita in stile Gatsby, tra lusso, feste e libertà sessuale, Arun si ritira con la vecchia madre in un villaggio sull’Himalaya dove si dedica al lavoro di traduzione. Il suo idillio solitario si interrompe con l’arrivo di Alia, una giovane donna che sta raccogliendo materiale per scrivere un libro sui suoi vecchi compagni dell’IIT. Affascinato, Arun si lascia trascinare in quel mondo da cui era fuggito e si troverà costretto a scegliere: non solo da che parte stare, ma che persona vuole essere.
Una feroce analisi del nostro cammino culturale e politico. Una fragile storia d'amore e uno sguardo senza pietà su dove siamo diretti. È, in altre parole, un libro che richiede e merita di essere letto.
Un romanzo così ispirato, così pieno di verità, che potrebbe dividere gli atomi - o fermare il tempo - o seminare speranza. Come vedere, per la prima volta, se stessi nel mondo, senza illusioni. Figli della nuova India è il coup de littérature di cui il nostro folle mondo ha bisogno.
Un'opera d'arte. Un romanzo commovente che consacra Mishra come grande narratore, oltre che saggista.
Con Figli della nuova India, Mishra riapre un percorso artistico interrotto e molto attuale, che affida al linguaggio del romanzo una complessità e un'istanza di verità inaccessibili ad altre scritture.