Gialli: 10 oggetti (e 10 libri) indispensabili per un’indagine riuscita

di Andrea Fazioli | 03.03.2016

Andrea Fazioli, in libreria con "L’arte del fallimento", il suo nuovo giallo, su ilLibraio.it svela gli strumenti dell'investigatore, citando maestri del noir come Georges Simenon, Raymond Chandler, Fruttero & Lucentini, Michael Connelly - Un viaggio letterario


GLI STRUMENTI DELL’INVESTIGATORE

Quando scrivo, mi piace immaginare che sul mio tavolo ci siano, insieme al computer e alla penna, anche questi oggetti più o meno banali: ognuno di loro è una via d’accesso ai territori della creatività.

1) TACCUINO
Lecoq
Émile Gaboriau, L’affaire Lerouge, 1863

Definito da André Gide “il padre della moderna letteratura poliziesca”, Gaboriau inventò il personaggio di monsieur Lecoq, il precursore di Sherlock Holmes; e c’è chi dice che Conan Doyle abbia tratto il nome del suo investigatore dall’espressione “cher Lecoq”. L’agente (poi ispettore) Lecoq fa la sua prima comparsa in questo feuilleton, dove annota indizi, ragiona, interroga, fiuta la sua pista…

2) SIGARO “BRISSAGO”
Jakob Studer
Friedrich Glauser, Il grafico della febbre, 1935

Incontrai il Wachtmeister Studer quando vivevo a Zurigo (dove c’è pure una via Glauser). Ma Studer è di Berna; di origini contadine, concreto e sognante, è un poliziotto che non si dimentica. Da lui ho imparato la ricetta per un grog curativo (metà bicchiere 1/3 whisky, 1/3 brandy, 1/3 gin; l’altra metà acqua calda zuccherata). E ho imparato anche l’importanza delle sfumature, della pazienza, dei piccoli gesti quotidiani.

3) PIPA
Jules Maigret
Georges Simenon, Maigret e la vecchia signora, 1951

Il commissario Maigret, capo della polizia parigina, possiede numerose pipe di radica o di schiuma. Ogni mattina ne mette in tasca un paio, poi si dirige verso il suo leggendario ufficio in Quai des Orfèvres. È fra le volute di fumo del rude tabacco “Caporal” che Maigret annusa gli indizi delle sue inchieste e gli odori di Parigi, scandagliando – più che le piste dei delitti – quelle dell’esistenza.

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4) BICCHIERE DI BIRRA
Nero Wolfe,
Rex Stout, Nero Wolfe e i ragni d’oro, 1953

Senza un’adeguata quantità di birra, il vasto investigatore privato Nero Wolfe non riesce a usare la sua intelligenza. Servito dal fedele Archie Goodwin e dal cuoco svizzero Fritz Brenner, Wolfe stappa dunque le birre, con un apribottiglie d’oro; poi aziona il suo implacabile e borbottante genio deduttivo. Nei romanzi di Stout, con la perfezione di un balletto, ogni evento, ogni indizio, ogni battuta trovano il loro posto.

5) CAPPELLO DI FELTRO
Philip Marlowe
Raymond Chandler, Il lungo addio, 1953

Finché potremo immaginare personaggi come Philip Marlowe, significa che per il mondo c’è speranza. Moderno, sarcastico cavaliere della tavola rotonda, Marlowe è immediato e profondo nello stesso tempo. In un attimo balza fuori dalla pagina, magari con l’aspetto di Bogart (trench e cappello floscio) e tuttavia non si riesce a costringerlo in una definizione. È Marlowe. Che altro dire?

6) GETTONE PER TELEFONO
Francesco Santamaria
Fruttero & Lucentini, La donna della domenica, 1972

In una società insieme austera e pettegola, il commissario Santamaria intuisce che per arrivare alla verità bisogna passare dalle chiacchiere. Per chi come Santamaria “preferiva vivere senza montarsi la testa”, la Torino degli anni ’70 “era tagliata e squadrata su misura”. E il cicaleccio rimbalza da una sala cinematografica a un commissariato, dal telefono a gettoni di un caffè-tabacchi a un salotto elegante.

7) LIBRO DI POESIE
Adam Dalgliesh
PD James, Una notte di luna per l’ispettore Dalgliesh, 1989

C’è un legame fra i polizieschi e la poesia? Entrambi i generi, in qualche modo, indagano la possibile esistenza di una verità. L’ispettore Dalgliesh, che è anche un apprezzato poeta, si trova nel Norfolk perché ha ereditato un mulino da una vecchia zia. È il giallo psicologico inglese al suo massimo livello: spiagge deserte, un cielo livido, un serial killer detto “il Fischiatore”. E Adam Dalgliesh, investigatore-poeta.

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8) DISTINTIVO
Hyeronimus (Harry) Bosch
Michael Connelly, La memoria del topo, 1992

Reduce dal Vietnam, in perenne attrito con il Dipartimento di polizia, amante del jazz, Harry Bosch non ha dubbi: il lavoro del vero detective è “andare all’anima delle cose”. Questo romanzo è l’esempio di come si possa scrivere un bestseller senza dimenticarsi che, più dei colpi di scena, ciò che rimane nel cuore e nella mente è la verità umana dei personaggi.

9) TAZZA DI TÈ
Precious Ramotswe
Alexander McCall Smith, Il tè è sempre una soluzione, 2003

La signora Ramotswe, che ingurgita ogni giorno decine di tazze di tè “rooibos”, è la titolare dell’Agenzia Investigativa Femminile Numero Uno del Botswana. Al centro dell’indagine qui non ci sono delitti efferati, ma piccole disavventure della vita, disguidi, impacci esistenziali. Lo scozzese McCall Smith, cresciuto in Botswana, dipinge i suoi personaggi con incantevoli pennellate di umorismo.

10) RETE DA PESCATORE
Tom Hollis
Mark Mills, Amagansett, 2004

Nel 1947 il piccolo centro di Amagnsett, Long Island, è popolato da pescatori, figli e nipoti di pescatori. Ma fra i residenti c’è anche Tom Hollis, ex detective della polizia di New York in corrucciato esilio. La forza di questo romanzo sta nel modo in cui l’autore trasforma l’atmosfera – la vita dei pescatori, i loro attrezzi, le loro abitudini – in un mezzo narrativo per suscitare la suspense.

Sparsi sul tavolo, ci sono questi e altri oggetti, come la pistola di Sam Spade, la busta di fiammiferi di Pepe Carvalho, il breviario di padre Brown o, perché no, il bicchierino di vodka di Porfirij Petrovič, il giudice istruttore di Delitto e castigo

L’AUTORE E IL LIBRO – Andrea Fazioli vive a Bellinzona, nella Svizzera italiana. Con Guanda ha pubblicato L’uomo senza casa, Come rapinare una banca svizzera, La sparizione, Uno splendido inganno, Il giudice e la rondine. Ora è in libreria con il suo ultimo thriller, L’arte del fallimento: la trama? Elia Contini sopravvive facendo l’investigatore privato, costretto a occuparsi per la maggior parte del tempo di piccoli furti e animali smarriti. Un giorno però viene assunto per ritrovare un imprenditore fuggito di casa, e la situazione diventa complessa. Mario Balmelli, proprietario di una ditta di arredamenti, vorrebbe lasciare tutto e seguire il suo sogno: suonare il sax, con la sua blue note che sa raccontare incertezze, solitudini, accensioni sentimentali, lunghi tramonti che sembrano prolungarsi all’infinito. Ma proprio quando trova il coraggio di provarci, tutto va a rotoli: la crisi economica che si inasprisce, una truffa ai danni dei lavoratori frontalieri tra la Svizzera e l’Italia, un pazzo omicida che si scaglia contro la sua famiglia con furia inaudita. Se nemmeno la polizia riesce a interrompere la catena dei delitti e a capirci qualcosa, come potrà farlo un piccolo detective?

Fonte: www.illibraio.it


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