I fallimenti raccontati dalla letteratura

di Andrea Fazioli | 22.02.2016

Sette autori (tra cui Thomas Mann, Balzac e Israel Singer) per sette grandi sogni infranti. Su ilLibraio.it il viaggio letterario di Andrea Fazioli, in libreria con il thriller "L’arte del fallimento"


Se è vero, come scrive Tolstoj all’inizio di Anna Karenina, che «tutte le famiglie felici si assomigliano mentre ogni famiglia infelice lo è a modo proprio», sarà anche vero che il fallimento ha qualcosa di speciale, che lo rende affascinante. Del resto, prima o poi, tutti nella vita ne facciamo esperienza. Ecco dunque sette preziose lezioni di fallimento: una materia nella quale non si finisce mai d’imparare…

Lezione numero 1: come fallire in maniera grandiosa

Thomas Mann, I Buddenbrock

Con l’istinto profetico degli autori geniali, il poco più che ventenne Thomas Mann racconta la decadenza lenta e inesorabile di un potente casato di commercianti tedeschi, nella seconda metà dell’Ottocento. C’è qualcosa di grandioso nel modo in cui, sull’arco di tre generazioni, il fiero ceppo dei signorili mercanti si estenua, si sbriciola. Una decadenza che viene da dentro, da un declino degli animi e delle volontà prima che da quello economico.

Lezione numero 2: come accettare i fallimenti

Israel Singer, La famiglia Karnowski

I Karnowski sono commercianti ebrei polacchi, migrati in Germania all’inizio del 900. Con il tempo sono diventati ricchi, fino a far studiare da medico il maschio della terza generazione. Negli anni ’30 però cresce l’antisemitismo, e i Karnowski devono fuggire. Lasciano tutto: fortuna, affetti, carriera. Negli Stati Uniti la vita degli esuli riparte dalla miseria. Stimabili, agiati signori di mezza età sono costretti a mendicare lavoretti di giornata. La loro grandezza sta nell’accettare il fallimento senza lamentarsi; anzi, riescono perfino a scherzarci sopra.

Lezione numero 3: come rialzarsi dopo i fallimenti

Nikos Kazantzakis, Zorba il greco

Il protagonista di questo romanzo è uno strambo, indomito greco di Creta, che di continuo fallisce e risorge, grazie alla linfa del suo vitalismo. Proprio Zorba, ruvido e anarcoide, diventa guida (alla libertà vera) di un giovane intellettuale stufo di cultura. Certo, Zorba fallisce… e come potrebbe non fallire? Ma non se ne cura troppo, non si perde d’animo. Ecco le ultime sue parole, alla fine del romanzo: «Ne ho fatte di cose nella mia vita, però non ne ho fatte abbastanza. Uomini come me dovrebbero vivere mille anni. Buonanotte!».

Lezione numero 4: come fare del fallimento un’arte

Honoré de Balzac, Illusioni perdute

Balzac è un maestro nell’arte del fallimento. Le sue imprese commerciali si rivelarono dei disastri: a ventinove anni andò incontro a una bancarotta che lo lasciò con più di centomila franchi di debiti. Rimase però fedele alla sua minuziosa cattedrale: la Commedia umana. E fra un romanzo e l’altro si divertì pure a scrivere un manuale: L’arte di onorare i debiti e pagare i propri creditori senza scucire un centesimo. In Illusioni perdute racconta il fallimento di un’azienda, ma anche lo smacco subito da un giovane ambizioso che tenta di affermarsi a Parigi. Il romanzo finisce in sospeso; ma niente paura, Balzac non ci lascia mai a secco: il seguito è Splendori e miserie delle cortigiane.

Lezione numero 5: come fallire un’indagine

Friedrich Dürrenmatt, La promessa

A volte anche i grandi investigatori falliscono: è celebre la sconfitta di Sherlock Holmes, a opera di Irene Adler; e si ricorda anche uno scacco di Maigret, subito in un livido marzo parigino. In questo romanzo però Dürrenmatt osa ancora di più: vuole seppellire l’intero genere poliziesco. E, da ottimo autore di polizieschi, ci riesce. Sembra un normale thriller: una bambina crudelmente ammazzata, un investigatore testardo, una serie d’indizi. C’è anche una brillante soluzione. Ma il commissario Matthäi dovrà scoprire che non sempre la razionalità illumina il mistero.

Lezione numero 6: come trasformare il fallimento in eroismo

Ernest Shackleton, Sud

Ernest Shackleton, grande esploratore, fallì quasi tutte le sue imprese. Nemmeno a casa riuscì a combinare un granché: depressione, alcol, amori disordinati. Ma quando le cose si mettevano male, diventava un altro. Nel 1915 voleva attraversare l’Antartide ma perse la nave, stritolata dal ghiaccio. Rimasero a piedi sulla banchisa, nel buio, pochi uomini in mezzo a chilometri di vuoto. Lui guardò l’equipaggio e disse: bene, ragazzi, torniamo a casa. Nel suo diario, giorno dopo giorno, leggiamo la narrazione di uno dei fallimenti più eroici della storia.

Lezione numero 7: come ridere del fallimento

Pelham Grenville Wodehouse, L’amore tra i polli

Si può sorridere del fallimento? Questo romanzo, scritto 110 anni fa, testimonia che è possibile. Il segreto di Wodehouse non sta nelle trame, ma nel modo in cui le racconta: preciso, elegante, raffinato. Il temibile Ukridge, «uomo grosso nel senso fisico e morale della parola», coinvolge un amico in un allevamento di polli. Naturalmente, tutto va a rotoli. Ma in nessuna circostanza, mai, assistiamo a una caduta di stile. L’impresa fallisce? Poco importa: nel frattempo abbiamo vissuto, abbiamo sorriso. E siamo ancora qui, pronti a fallire meglio

L’AUTORE E IL LIBRO – Andrea Fazioli vive a Bellinzona, nella Svizzera italiana. Con Guanda ha pubblicato L’uomo senza casa, Come rapinare una banca svizzera, La sparizione, Uno splendido inganno, Il giudice e la rondine.

Ora è in libreria con il suo ultimo thriller, L’arte del fallimento: la trama? Elia Contini sopravvive facendo l’investigatore privato, costretto a occuparsi per la maggior parte del tempo di piccoli furti e animali smarriti. Un giorno però viene assunto per ritrovare un imprenditore fuggito di casa, e la situazione diventa complessa. Mario Balmelli, proprietario di una ditta di arredamenti, vorrebbe lasciare tutto e seguire il suo sogno: suonare il sax, con la sua blue note che sa raccontare incertezze, solitudini, accensioni sentimentali, lunghi tramonti che sembrano prolungarsi all’infinito. Ma proprio quando trova il coraggio di provarci, tutto va a rotoli: la crisi economica che si inasprisce, una truffa ai danni dei lavoratori frontalieri tra la Svizzera e l’Italia, un pazzo omicida che si scaglia contro la sua famiglia con furia inaudita. Se nemmeno la polizia riesce a interrompere la catena dei delitti e a capirci qualcosa, come potrà farlo un piccolo detective?

Fonte: www.illibraio.it


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