Nelle poesie di Paola Cannas si attraversano i vari momenti di una vita dentro versi liberi, essenziali. In alcune prevalgono l’interiorità, l’affettività, l’attitudine a coltivare le pause per non lasciarsi possedere dal fluire disordinato delle cose, dalla mancanza che a volte paralizza: «Perché pettinarmi i capelli, / se tu non ci sei?» In altre affiorano luoghi, volti, anche senza nome, magari in istantanee: «La vidi sul metrò /con gli occhi di gazzella, / una ragazza dolce, / una ragazza snella». In ciascuna traspare il desiderio di trattenere qualcosa che, della vita, non vada perso, con la docilità di abbandonarsi a una volontà più alta, con gratitudine. Compaiono anche Bob Dylan, o Martin Luther King, ad abbracciare non solo un destino individuale, ma l’umanità. Un posto importante occupano le poesie scritte per i bambini «con gli occhi dei bambini», dove si sentono echi di Rodari. Gli occhi del figlio Marco nel quinto compleanno, ad esempio: «Domani è la mia festa. / Ma che vuol dir ‘domani’? / Viene prima di ieri, / o dopo colazione?» Quelli di Respiri e sospiri sono versi chiarie limpidi, ma al tempo stesso profondi, che nel ripercorrere un’intera esistenza aspirano ad aprirsi alla comprensione di tutti.

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L'autore

Paola Cannas

Paola Cannas (1928-2013) è nata a Viareggio ed è vissuta prevalentemente a Milano e a Roma, fino al matrimonio con un ingegnere fiorentino che l’ha portata a stabilirsi a Firenze. Dopo la scomparsa di suo marito, nel 1992, si è trasferita nella villa dove viveva in estate da bambina, a Marina di Massa, cittadina in cui trovava un’umanità che le corrispondeva. Madre di tre figli, non ha mai trascurato la sua passione per la letteratura e per l’arte, e ha scritto poesie fin dall’infanzia.