Questa raccolta di poesie della cilena Carmen Yáñez è una passeggiata sofferta e carica di implicazioni tra i nitidi colori autunnali e i profumi del bosco, scandita in lontananza dal lento scrosciare delle onde. Nei suoi versi dolci e potenti confluiscono tempi, volti e città. Le coordinate definite dalla raccolta sono quelle della terra promessa nell'esilio: il luogo degli occhi limpidi e delle mani nude. In ultima analisi, il tema e persino il proposito delle poesie alludono alla misteriosa continuità del mondo, qualcosa che tendiamo a dare per scontato e che in realtà esige l'ostinazione generosa, lo sforzo di molti sguardi umani.

Sfoglia le prime pagine

L'autore

Carmen Yáñez

Carmen Yáñez

Carmen Yáñez è nata nel 1952 a Santiago del Cile. Nel 1975 finisce nelle mani della polizia politica di Pinochet. Scampata all’inferno di Villa Grimaldi, rimane in clandestinità fino al 1981, quando sotto la protezione dell’ONU si rifugia in esilio in Svezia, dove inizia a pubblicare le sue poesie, che negli anni successivi appaiono su riviste svedesi e tedesche. Nel 1997 si trasferisce in Spagna, nelle Asturie, dove tuttora risiede. Ha partecipato a diversi festival internazionali e nel 2002 a Piacenza le è stato conferito il Premio di poesia «Nicolás Guillén». Presso Guanda sono uscite le raccolte Paesaggio di luna fredda, Abitata dalla memoria, Terra di mele, Latitudine dei sogni, Cardellini della pioggia e Migrazioni.