Scritti negli anni eroici delle avanguardie, in anticipo e poi a cavallo di "La terra desolata" di Eliot e dell'"Ulisse" di Joyce, editi fra 1917 e 1930, i "XXX cantos" sono un testo chiave del modernismo angloamericano e un viaggio in nuovi modi di concepire la scrittura poetica giustapponendo immagini ed episodi difformi per creare costellazioni di significati. Sono anche un viaggio prodigioso nel tempo e nello spazio, dalla Grecia preclassica alla Provenza e Toscana di trovatori e stilnovisti, all'Italia dei condottieri e delle "città poste sulle loro colline", a un eterno inferno di ruffiani e sfruttatori occhiuti, giù giù fino all'America dei pionieri e delle catene di montaggio, fino alla terra bruciata dell'Europa alla fine della Prima guerra mondiale. Come Byron cent'anni addietro, e con la sua stessa verve inesauribile e felice malinconia, Pound solca Atlantico e Mediterraneo alla ricerca di luoghi sacri ed emozioni, meditando sul sorgere e tramontare delle civiltà, muovendo verso una sua Itaca ideale di eros e pace.

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L'autore

Ezra Pound

Ezra Pound (Halley, Idaho, 1885 - Venezia 1972) è uno dei massimi poeti statunitensi del Novecento. Dopo gli studi alla Pennsylvania University e allo Hamilton College di Clinton (New York), si trasferì definitivamente in Europa, che aveva conosciuto in un viaggio precedente, nel 1908, scegliendo l’Italia mussoliniana, di cui condivise gli ideali sociali. 

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