Prendere la propria vita e andare - per capire se stessa, trovare un futuro, non scendere più ma restare. Sono questi i motivi per cui, una mattina di maggio, Beatrice lascia Torino per trasferirsi tra le montagne. Quelle montagne che, ne è certa, sono donne anche se spesso recano nomi maschili. Donne come lei, che appena arrivata al rifugio del Barba, un uomo burbero dal passato misterioso, si sente respinta, in quanto <<fumna e strangera>>. Marta Aidala ha il coraggio di una voce limpida che lascia parlare i gesti e gli accadimenti, i rumori del bosco, gli odori, la luce di un cielo alto sopra le cime. E sa raccontare nei dettagli più concreti una nuova epica, quella di una ragazza che va dietro alla propria libertà nonostante le esitazioni e le paure, una ragazza che cerca se stessa nei sentieri e tra gli uomini di montagna, in un mondo che sente suo anche se le vecchie tradizioni la guardano con diffidenza. Con timore e curiosità, come la guarda Elbio, il giovane malgaro con cui Beatrice instaurerà un legame profondo, fatto di ritrosie e slanci, in quell’intimità fragile e struggente che nasce tra due persone che si specchiano e si riconoscono.
Quando l’estate finisce Beatrice però decide di non seguire Elbio a valle, rimane invece assieme al Barba in rifugio, luogo che ora, forse, sente di poter chiamare casa. Ma l’inverno senza neve le rivelerà una montagna inaspettata, spingendola a rimettere tutto in discussione, e interrogandola ancora una volta sul suo futuro, sulla persona che vuole essere e sui luoghi a cui sente di appartenere.
 

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Il romanzo contiene una delle più belle storie d'amore della nostra letteratura attuale: un amore da lontano e al tempo stesso con una prossimità fisica che leva il respiro negli abbracci, un amore inesploso e dunque solido come un ghiaccio perenne.

[Filippo La Porta, Robinson]

Una luce improvvisa e netta si para di fronte agli occhi e pagina dopo pagina speri che non si affievolisca. E non si affievolisce. Aidala esordisce con questo libro e sarà il tempo a dire quanto la sua stella continuerà a farci nuovi gli occhi e i desideri e persino i sogni. Ma intanto abbiamo visto una stella nuova brillare.

[Alberto Infelise, La Stampa]

La montagna unisce mondi che a valle, molto probabilmente, non riuscirebbero a incontrarsi. In questo c'è una grande bellezza.

[Laura Pezzino, Natural Style]

Odio quando la gente dice che la montagna ti salva. Ti salvi tu, a prescindere, ovunque tu sia. A me ha fatto bene aver preso una scelta per la prima volta nella mia vita: volevo provare a vivere in montagna e lo stavo facendo. Come dice il Barba, ci sono luoghi che sono la casa che ti scegli: io là stavo bene.

[Pamela Lainati, Lo Scarpone - CAI]

Il romanzo di Aidala procede con il ritmo lento e sicuro di un'escursione fra le vette. La pagina, senza darlo troppo a vedere e senza indulgere in massimalismi ideologici o di altro tipo, genera il salutare disagio provocato dai romanzi radicali e poco disposti a compiacere il lettore.

[Fabrizio Ottaviani, Il Giornale]

La verità è che in montagna sono quasi tutti strangeri. Si può appartenere a mondi diversi ma è il posto che scegli a diventare la tua casa.

[Maria Grazia Ligato, Io Donna]

Basta vederla arrivare per capire il bellissimo groviglio che Marta Aidala rappresenta: timidezza e determinazione. Le sue radici sono qui, a Torino, dove è nata, e tra le sue montagne, che adora.

[Antonella Frontani, Il Corriere di Torino]

Rapporti di contrario tenore assai ben orchestrati nel lento procedere da romanzo di sensazioni ed emozioni, cadenzato a mo' di coro da un paesaggio costantemente personificato.

[Ermanno Paccagnini, La Lettura]

Pare di sentire l'odore dei pascoli alti e del fuoco nel camino, mentre si legge La strangera di Marta Aidala (Guanda), romanzo d'esordio fuori dall'ordinario.

[Cristina De Stefano, Elle]

Una strangera. Fu quell'uomo a chiamarmi così per la prima volta, e avrei voluto rispondere ciò che avrei detto a tutti gli altri in seguito, che lì in montagna io ero straniera esattamente quanto loro.

Le montagne sono donne immense, eppure tante portano nomi di uomini.

L'autore

Marta Aidala

Marta Aidala

Marta Aidala, nata a Torino nel 1996, a diciassette anni si è innamorata delle montagne e il suo sogno è salirci per rimanere. Dopo i lavori più disparati ha frequentato la Scuola Holden e si è diplomata nel 2023. Adesso lavora in una libreria e si dedica alla scrittura. La strangera è il suo romanzo d'esordio.