Arthur Alter, professore precario di ingegneria applicata in un’oscura università del Midwest, ha disperatamente bisogno di una buona idea per uscire dai guai. Eppure fino a qualche anno fa tutto sembrava andare a gonfie vele. Una moglie innamorata, Francine; due figli, Ethan e Maggie, ben inseriti nella vita del campus, e una giovane amante sua collega. Ma la morte di Francine, e soprattutto la sua decisione di diseredare in extremis il marito fedifrago, hanno fatto crollare tutto. Ora Arthur non riesce più nemmeno a pagare il mutuo e quindi a iniziare una nuova vita di coppia, e i figli, con i soldi della madre, terminati gli studi vivono a New York, faticando parecchio a trovare il proprio posto nel mondo. Ethan, in preda a crisi d’ansia ed eternamente insoddisfatto della sua vita sentimentale, quasi non esce di casa e nasconde la sua passione per l’alcol dietro l’hobby dei microbirrifici di tendenza; Maggie si dedica in maniera ossessiva al volontariato, ostenta disprezzo per il denaro ma non sa comunque separarsene. Entrambi vengono colti di sorpresa dall’invito del padre per un weekend di riconciliazione, che scoperchierà una serie di conflitti irrisolti fino a trasformarsi in una vera e propria resa dei conti. In un originale romanzo d’esordio, pieno di ironia ma anche di affettuosa partecipazione ai destini dei suoi personaggi, Andrew Ridker racconta una famiglia imperfetta e proprio per questo irresistibile, sullo sfondo dell’America contemporanea e dell’apparente contraddizione tra dovere morale e ricerca del benessere. Un dilemma che rende così difficile, oggi, potersi definire davvero «altruisti».
Ridker mette in scena le contraddizioni tra moralità e benessere che esistono nel contesto del capitalismo globale.
Un notevole debutto: appare subito chiaro che siamo in presenza di un nuovo talento.
Una storia di famiglia davvero avvincente, che solleva domande profonde sull'onestà intellettuale e l'altruismo.
Un romanzo super-brillante, super-divertente.
Divertente e intelligente: un esordio eccezionale.
Nel matrimonio vigeva il baratto. Gli obblighi domestici erano valuta. Le cure parentali potevano essere valuta. La valuta era valuta. Io cucino se tu fai la spesa. Io faccio entrambe le cose se tu leggi un libro a Ethan. Tutto era in vendita, in un certo senso.
Arthur e Francine lo avevano soprannominato Pianta d'Appartamento, perché era silenzioso e discreto. Qualità che non rappresentavano il sogno di nessun padre, ma erano preferibili alla vendetta edipica.
Abdicavo al mio dovere di genitore. Mi nascondevo in ufficio, ma non lavoravo. Mi nascondevo in biblioteca, ma non leggevo. La lunga parte centrale della mia vita è trascorsa nel non fare. Nell'evitarvi entrambi. La mia maturità è stata definita da tutte le cose che non ho fatto.