Le corse dei cavalli, gli incontri di boxe, le donne, le sbornie colossali, le interminabili giornate al bar, le avventure spesso sordide sullo sfondo di un’America povera ed emarginata: nel suo libro più celebre, un Bukowski più «arrabbiato» che mai ci restituisce con forza tutto il suo universo narrativo, giustapponendo alla crudezza di una resa realistica l’elemento ludico, la vis comica, la capacità di sorridere davanti alla desolazione della vita.
Pagina dopo pagina ti colpisce e ti commuove.
La sua era la musica nascosta delle strade e delle periferie.
In un'epoca di conformismo, Bukowski scrive delle persone che nessuno vorrebbe essere: il brutto, l'egoista, l'emarginato, il pazzo.
Bukowski ha portato tutti con i piedi sulla terra, anche gli angeli.