Firenze, ottobre 1966. Un delitto orribile sconvolge la città, flagellata da una pioggia incessante, che sembra non voler finire mai. Dopo giorni di indagini a vuoto, Bordelli individua un piccolo indizio al quale si attacca con tenacia, un indizio che porta a un appartamento. Bisognerebbe perquisirlo, ma nessun magistrato darà mai un mandato su elementi così vaghi. E mentre Bordelli prosegue a cercare, a chiedere, a indagare, arriva l'alluvione a cancellare ogni traccia in quell'appartamento. Bordelli resta con un pugno di mosche, l'omicidio sembra destinato a rimanere impunito.
Ma sarà un altro caso a riportare Bordelli sulla pista giusta: bisogna mettere sotto sorveglianza quattro sospetti, anche se gli indizi sono sempre labili e intorno a lui si infittisce la trama di omertà e mistero che circonda tutta la storia. E quando finalmente il commissario arriva a individuare l'anello debole della catena nel più giovane dei sospettati, un colpo di scena ribalta di nuovo la situazione.
Il commissario Bordelli, un antieroe disilluso ma assolutamente autentico nelle ragioni del suo esistere. Un uomo che riconosci come vero e che non è facile dimenticare.
C'è un nuovo sceriffo in città. Il commissario Bordelli, con la sua sanguigna umanità tutta italiana e tutta toscana, si inserisce oggi nella grande tradizione dei De Vincenzi e dei Duca Lamberti: poliziotti complessi e tormentati che raccontano un'Italia ingenua e cattiva che ancora non sapeva di essere così noir.
Una tormentata figura di investigatore e un'Italia meno cinica ma non meno cattiva di oggi.
Ci piace, il commissario Bordelli, per quel clima nostalgico da 'come eravamo', per un'attenzione, che ci ricorda i libri di Pratolini, all'esistenza e ai ritratti della gente comune... un poliziotto che ha qualcosa di chandleriano.
Finora il più intenso e dolente romanzo della serie, il più amaro e il meno noir... Bravo Vichi!
Cinico, burbero, ma di sentimenti democratici, Bordelli è disegnato dal suo autore Marco Vichi con un ampio uso di toni chiaroscuri, duro ma dal cuore tenero, inattuale nel suo come in altri tempi, poliziotto anomalo che preferisce frequentare i delinquenti e ha partecipato alla Resistenza.