Tutto ha inizio da un’illuminazione: la mattina dopo aver passato una notte d’amore con il marito Bruno, appena rientrato da un viaggio di lavoro, senza alcun motivo apparente Marianne decide di lasciarlo. È a questo punto che, rimasta nella sua casa con il figlio di otto anni, può cominciare una nuova vita; immersa in un’aria sospesa e malinconica, Marianne riprende il lavoro da traduttrice e, impermeabile a critiche e incomprensioni, respinge ogni tentativo di seduzione. Con una narrazione essenziale, attenta al gesto più quotidiano, Peter Handke ci mostra l’anima di una donna che, attraverso un isolamento desiderato e sofferto, tenta di trovare se stessa.
In questa storia c'è tutto Peter Handke, con la sua particolare, originale visione del mondo che implica necessariamente la provocazione, anche quando è sotterranea ed emerge solo a tratti. Qui è una donna a fare questa scelta coraggiosa e dolorosa, ad andare alla scoperta di se stessa.
Una vita pura, essenziale, che brilla nei dettagli minimi.