Una veemente denuncia degli abusi e degli orrori perpetrati dalla ristretta élite politica ed economica che governa l’India capitalista e che detiene il monopolio della ricchezza. Un pamphlet di denuncia dal tono polemico e brillante, pungente, ironico, talvolta sarcastico, arricchito da casi di cronaca e da aneddoti esemplificativi. Non si può restare indifferenti quando Roy parla di una vera guerra in atto per il possesso della terra nella giungla dell’India centrale sotto assedio, con 350.000 persone obbligate ad abbandonare i loro villaggi e migliaia di suicidi, o di decine di migliaia di torturati e 70.000 morti in Kashmir. Un libro interessante per chi ama sentire voci alternative, una denuncia polemica del lato oscuro della democrazia più grande del mondo, supportata da un pensiero brillante e originale, limpido e critico.
I fantasmi del capitale
Arundhati Roy
L'autore
Arundhati Roy
Arundhati Roy è l’autrice dei romanzi Il dio delle piccole cose, vincitore nel 1997 del Booker Prize e tradotto in quaranta lingue, e Il ministero della suprema felicità. Ha scritto inoltre numerosi libri di non fiction: La fine delle illusioni, Guerra è pace, Guida all’impero per la gente comune, L’impero e il vuoto, La strana storia dell’assalto al parlamento indiano, Quando arrivano le cavallette, In marcia con i ribelli, I fantasmi del capitale, Cose che si possono e non si possono dire (con John Cusack), Il mio cuore sedizioso e Azadi. Nel 2023 le è stato assegnato lo European Essay Prize alla carriera e nel 2024 il PEN Pinter Prize per la sua capacità di raccontare «importanti storie di ingiustizia con intelligenza e grazia». Tutti i suoi libri sono pubblicati in Italia da Guanda. Vive a New Delhi.