Adriano, diciassette anni, ha una sorella maggiore, Betta, che a lungo lo ha tenuto per mano sostituendosi a una madre insicura e a un padre che se ne è andato via di casa. Una notte, però, Betta si sdraia sui binari e muore sotto a un treno. Adriano si chiude in un doloroso risentimento. Odia il padre, detesta la debolezza della madre e arriva a disprezzare il ricordo di sua sorella, che da tempo non era più la ragazza solare e determinata a cui appoggiarsi, ma aveva cominciato a fare uso di droghe e ora l’ha lasciato solo. Mentre la vita di tutti i giorni riprende, a Adriano resta soltanto una famiglia che ha fallito. Di chi è la responsabilità di quanto accaduto? E perché Betta non gli ha lasciato nemmeno una parola d’addio?
La ricerca di risposte lo porta verso un incontro inaspettato, una donna, che lo spinge a trovare la forza di educare il proprio cuore ferito e il coraggio di capire che cosa significhi per un ragazzo essere veramente un fratello.
«Hai capito, Adriano? Ci dobbiamo preparare al peggio.» Addirittura. Al peggio, neanche fossimo in guerra. Tre anni dopo, sdraiato sul suo letto, senza di lei per sempre, trafitto dai ricordi, dalla febbre e da un sole cattivo, dovetti ammettere che aveva proprio ragione.