“La follia di tutti i giorni sta lì: non si può scrivere il miglior
libro del mondo perché la vita è il miglior libro del mondo.”
Cosa accade allora quando si decide di dedicarsi anima e corpo a un’impresa evidentemente impossibile? Ogni mattina, un autore si sveglia, fa colazione e si mette al lavoro per scrivere quello che spera possa diventare il miglior libro del mondo. Ma è proprio dietro questa routine apparentemente normale che si celano fragilità e contraddizioni, successi
e fallimenti, speranze e delusioni, insieme ad ansie e rivalità inconfessabili.
In un romanzo scopertamente e ironicamente autobiografico, Manuel Vilas infrange il velo di riservatezza e mistero che spesso circonda il lavoro di chi scrive, offrendo una riflessione unica e irriverente sulla solitudine creativa e sull’ambizione, sul dialogo con gli autori di riferimento – del presente e del passato – ma anche sui meccanismi dell’industria editoriale contemporanea. E trascina il lettore in un viaggio sincero, comico e malinconico, nel cuore dell’inquietudine di chi combatte ogni giorno contro il fantasma dell’invidia e il senso perenne di inadeguatezza, e che sarebbe disposto a fare qualsiasi cosa pur di essere apprezzato, riconosciuto e ricordato – insomma: per diventare immortale.
Un libro selvaggio, euforico, arborescente, sfrenato, ipervitalista, iperletterario, delirante, comico, umile e deliziosamente bizzarro. Manuel Vilas allo stato puro.
Mi ha commosso e mi ha emozionato. Un libro su caos e successo, denaro e felicità, poesia e potere, depressione e piacere, morte e vita. Esprime cose che tutti proviamo e pensiamo, ma Vilas ha saputo scriverne in un modo unico.
Questo libro non è un libro, è un incendio. Ardono le pagine mentre le leggi, arde il suo autore, che fino al finale fugge con la testa avvolta nelle fiamme, arde il lettore, anche lui alla ricerca dell'uscita di emergenza. Tutto quello che avete sempre voluto sapere dell'orrore di dover scrivere il miglior libro del mondo e che non avete mai osato chiedere.
Dopo il tuo turno, vedi il terrore, io lo sto vedendo in questo momento: non sono nessuno, non sono arrivato a niente, non mi aspettano da nessuna parte, nessuno mi ama, è lì il terrore, quando finisce il tuo turno. La verità è l'addio
L'unico senso della vita di uno scrittore è scrivere non il miglior libro non del mondo, ma dell'universo. Questa verità inconfessabile la portano nel cuore tutti gli scrittori, come una spina lacerante; tutti mentiranno, tutti diranno che sono contenti dei loro lettori e dei loro libri, ma è una bugia se non hanno scritto il miglior libro del mondo. E per colmo della mia disgrazia il miglior libro del mondo non esiste.