Dopo il grande successo del suo ultimo libro, il protagonista di queste pagine parte per un tour mondiale. Da un hotel all’altro – in Spagna, Portogallo, Italia, Francia e Stati Uniti – il suo è un viaggio che ha due facce: quella pubblica, in cui lo scrittore dialoga con i lettori, e quella privata, in cui sfrutta ogni momento di solitudine per riflettere, tra improvvise illuminazioni e momenti di dolore e di confronto con il fantasma di sempre, la depressione. Che non vincerà, perché l’esperienza ha portato con sé la consapevolezza che prima o poi tutto ciò che abbiamo amato e perduto è destinato a trasformarsi in gioia: la gioia è ciò che resta, l’elemento più incomprensibile ma anche il più sacro di qualsiasi esistenza. E così il ritorno del passato e le avventure del presente sono soprattutto un’occasione per celebrare la vita, un enigma che ha come unica spiegazione la bellezza. Manuel Vilas racconta una storia di famiglia e di famiglie, sempre in bilico tra autobiografia e invenzione: una storia che è anche quella della sua generazione e del suo paese.
Generoso, autentico, libero… Una voce poderosa.
Generoso, autentico, libero… Una voce poderosa.
So che mi sto inventando tutto, che non mi sentite, so che nulla è accaduto come io lo racconto, so che non c’è stato tanto amore, so che tutto è stato banale, so che sono pazzo perché m’invento questa storia d’amore, perché m’invento la mia vita
Siamo i luoghi in cui c’era qualcuno ad aspettarci.
Povero me, quanta bellezza vedo e a quanto poco mi serve.
La gente come noi tende a idealizzare la vita, ma cos’altro si può fare con la vita se non idealizzarla, poiché è l’unico modo in cui la vita ci permette di parlare di lei con un po’ d’amore e di rispetto e di affetto.
Ho fatto un passo avanti, un grande passo, e ho trovato la bellezza come unica spiegazione dell’enigma della vita.
Ho avuto la famiglia più bella che si possa sognare, ed è obbligo degli esseri umani lanciare con furia la nostra famiglia contro la bellezza dell’universo, lanciarla perché combatta e vinca, perché la nostra famiglia sia più bella di tutto ciò che esiste.
E questa è la cosa migliore che c’è in me, un profondo senso della gratitudine. La luce della vita è la gratitudine. Quando sei grato, puoi vedere gli esseri umani nella loro essenza. Puoi vederli nella loro nudità. Questo mi è successo. L’età matura è l’età della gratitudine.
È bello sapere che ho un’intelligenza mediocre e che tuttavia la mia capacità di amare la vita è quella di un dio dell’intelligenza. Non ho mai capito come possa succedermi questo: che un’intelligenza mediocre come la mia possa amare tanto le cose.
Come scrittore, la mia responsabilità morale è ricordare l’esistenza del mistero
Che i ricordi muoiano con dignità, è questa la mia missione.