Khalil è uno studente americano giunto al Cairo per studiare musica e riscoprire le radici arabe che da lungo tempo suo padre si è lasciato alle spalle. Mariam è una giovane egiziana che ha ereditato dalla madre la passione per l’impegno politico e la difesa delle classi sociali più svantaggiate. La loro storia sentimentale nasce e prende forma in piazza Tahrir, il luogo fisico e simbolico in cui si accende la speranza democratica di un’intera generazione di giovani. Insieme ad altri compagni di lotta, da un appartamento che dà sulla piazza, diffondono in rete filmati e notizie. Si sentono al centro del mondo, artefici del rinnovamento della società tutta, non solo araba, e il loro amore si nutre dell’energia della rivolta. Ma la Storia procede inesorabile in altre direzioni. Con la vittoria elettorale della Fratellanza musulmana dilaga la violenza, che fa emergere ben presto scenari da guerra civile. Dopo il colpo di stato e l’ascesa del generale al-Sisi, a poco a poco si spegne ogni fermento rivoluzionario. E l’agonia di un lungo inverno dello scontento colpisce anche l’amore tra Khalil e Mariam.
Al suo romanzo d’esordio, Omar Robert Hamilton intreccia un’intensa vicenda sentimentale a uno dei nodi centrali della storia più recente, trovando una cifra e una costruzione narrativa nuove: una coerente polifonia di cupo lirismo e scrittura materica, scene d’azione che somigliano a riprese in tempo reale, voci che si passano il testimone, stralci di post attraverso i quali prendono forma la lotta e la narrazione collettiva... In una spirale che scende a inghiottire il domani.
La speranza, l’entusiasmo, l’audacia, la delusione, il rinnovarsi della speranza: questo romanzo fa riflettere, corre e ci trascina.
Omar Hamilton ci accompagna nell’effervescente speranza e nello straziante dolore del movimento di protesta, affrontando l’eterna questione di ciò che i vivi debbano ai morti. Imperdibile. Un debutto abbagliante.
Il romanzo che ha definito la Primavera araba.
La città vince sempre restituisce dall’interno l’immagine di un movimento popolare che noi tutti abbiamo visto da fuori. Non rileggeremo presto una storia fatta rivivere con tanta maestria.
Il racconto vivido della rivoluzione del 2011 nelle strade del Cairo, con tutta la giovanile audacia e le ingenue utopie di quei giorni.
Un’opera di grande potenza emotiva e intellettuale.
La città vince sempre è un romanzo limpido, toccante, umano sull’innocenza e il coraggio politici. Il suo ritratto della rivoluzione egiziana del 2011 è una novità assoluta.