Claudia ha ormai gran parte della sua vita
alle spalle, e lo sa. Non avrà altre occasioni
per realizzare quella che, per una giornalista
e storica come lei, è la più sfrenata delle
ambizioni: una storia completa del mondo.
Un racconto che cominci dalla notte
dei tempi, dalle ammoniti che hanno impresso
la propria forma su pietre antichissime
bagnate dal mare. Quelle che Claudia,
bambina, raccoglieva insieme al fratello
Gordon a Charmouth, nel 1920. Anzi,
non insieme, perché loro non hanno passato
un solo minuto senza litigare, anche se
nessuno dei due avrebbe potuto fare a meno
dell’altro. Al punto che tutto quello che
ciascuno di loro ha fatto nella vita è stato
come un messaggio silenzioso rivolto all’altro,
alla ricerca di un’approvazione lasciata
solo all’intuito. Prima e dopo la
guerra che ha incendiato il mondo e ha
cambiato per sempre l’esistenza di Claudia.
Sì, perché la vita, anche quella messa
in scena a beneficio di un solo spettatore,
a volte ha l’irruenza dell’imprevisto che
scambia i ruoli di protagonisti e comparse.
E Claudia non potrebbe scrivere la sua
storia del mondo (che nella sua mente ormai
si sovrappone alla storia della sua vita)
senza parlare di Lisa, la figlia con cui è
sempre stata impietosa e di cui sa così poco,
di Jasper, che per lei non è mai stato altro
che il padre di Lisa, e soprattutto di
Tom, del loro indimenticabile incontro
nell’Egitto conteso da tedeschi e Alleati, e
dell’amore unico che hanno vissuto.
Pubblicato nel 1987, Incontro in Egitto ha
vinto nello stesso anno il Booker Prize.

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Una scrittura di grande profondità emotiva

[The Times]

Uno di quei romanzi che lasciano a lungo una traccia nell'aria

[Anne Tyler]

L'autore

Penelope Lively

Penelope Lively è nata nel 1933 in Egitto, dove ha vissuto fino all'adolescenza senza mai frequentare una scuola. Erano i genitori a occuparsi della sua educazione, leggendole libri su libri, dei quali lei doveva poi fare il riassunto. Rimpatriata in Gran Bretagna nel dopoguerra, si laurea in storia ad Oxford e sposa un professore. Comincia quindi a scrivere racconti e romanzi, dapprima solo per ragazzi, in seguito anche per adulti, fino a diventare una scrittrice acclamata dalla critica e membro della Royal Society of Literature. Questi suoi racconti sono pubblicati anche in edizione italiana con il titolo: Alieni a lieto fine (Salani).