Claudia Hampton, bella, famosa e intrepida corrispondente dall'Egitto durante la Seconda guerra mondiale, e celebrata studiosa di storia negli anni successivi, sta morendo. E decide di raccontare la storia della sua vita, dei suoi amori e delle sue sconfitte: "Ma la cronologia mi irrita. Non c'è cronologia dentro di me. Io sono una miriade di Claudia che si muovono si mescolano e si dividono come scintille di luce sulla superficie dell'acqua". E così i ricordi cominciano a prendere forma in modo apparentemente disordinato, a comporsi in un mosaico di eventi e avvenimenti che coprono quasi un secolo di esistenza, dagli anni della sua infanzia, il primo dopoguerra, fino all'attualità dei nostri giorni.

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Una scrittura di grande profondità emotiva

[The Times]

Uno di quei romanzi che lasciano a lungo una traccia nell'aria

[Anne Tyler]

L'autore

Penelope Lively

Penelope Lively è nata nel 1933 in Egitto, dove ha vissuto fino all'adolescenza senza mai frequentare una scuola. Erano i genitori a occuparsi della sua educazione, leggendole libri su libri, dei quali lei doveva poi fare il riassunto. Rimpatriata in Gran Bretagna nel dopoguerra, si laurea in storia ad Oxford e sposa un professore. Comincia quindi a scrivere racconti e romanzi, dapprima solo per ragazzi, in seguito anche per adulti, fino a diventare una scrittrice acclamata dalla critica e membro della Royal Society of Literature. Questi suoi racconti sono pubblicati anche in edizione italiana con il titolo: Alieni a lieto fine (Salani).