Uno scrittore in crisi creativa ospite di un castello inquietante, due bambine ribelli che detestano il cibo della mensa scolastica, un archeologo del futuro che cerca il sito del leggendario Expo 2015, un convoglio della metropolitana impazzito, il mito reinterpretato di Tosca, la leggenda urbana dell'autostoppista fantasma, un paio di calzini invisibili... Benvenuti nel mondo immaginifico di Gianni Biondillo, che dopo il grande ritorno dell'ispettore Ferrara in "I materiali del killer", ha deciso di giocare con i generi letterari e di regalarci 17 storie (attenzione, anche i numeri hanno la loro importanza!) dove le cose non sono mai quelle che sembrano. Racconti che spaziano dall'horror al comico, dall'erotico al fantascientifico, dal mistery al grottesco, mescolando luoghi comuni e leggende metropolitane, paure antiche e incubi moderni...
Strane storie
Gianni Biondillo
L'autore
Gianni Biondillo
Gianni Biondillo (Milano, 1966) è architetto e scrittore. Presso Guanda ha pubblicato la serie dedicata all’ispettore Ferraro: Per cosa si uccide, Con la morte nel cuore, Per sempre giovane, Il giovane sbirro, I materiali del killer (Premio Scerbanenco e Prix Violeta Negra), Cronaca di un suicidio, Nelle mani di Dio, L’incanto delle sirene. Per Guanda sono usciti anche Metropoli per principianti, Nel nome del padre, Strane storie, Il mio amico Asdrubale, L’Africa non esiste, Come sugli alberi le foglie (Premio Bergamo), Pit, il bambino senza qualità e Il sapore del sangue. Sempre per Guanda, Biondillo ha curato l’antologia di racconti Pene d’amore; ha scritto con Severino Colombo Manuale di sopravvivenza del padre contemporaneo e con Michele Monina Tangenziali. Scrive per il cinema e la televisione, pubblica su quotidiani e riviste nazionali. Vive a Milano con la moglie e due figlie.
Prossimi eventi
Incontro con Gianni Biondillo
Ordine e Fondazione dell'Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Milano
Via Solferino 17 - 19 - 20121 Milano (MI)
Gianni Biondillo presenta Quello che noi non siamo – Con Alessandro Alì, Jacopo Muzio e Giancarlo Consonni.