Irlanda, anni Cinquanta. Una sera d’autunno Denton Wymes, un uomo solitario e schivo, trova una Mercedes abbandonata in un campo non lontano dalla roulotte in cui vive da solo con il suo cane. Il suo primo istinto gli direbbe di allontanarsi – non vuole avere altri guai visto il suo passato turbolento – ma poco dopo arriva sconvolto il proprietario della macchina: sembra che a seguito di una lite la moglie si sia allontanata e lui teme si sia gettata in mare. I due vanno a cercare aiuto e viene allertata la polizia locale. Le ricerche, però, non portano a nulla, e così il caso passa all’ispettore Strafford, della polizia di Dublino. Si tratta davvero di suicidio? O c’è dell’altro? Man mano che le indagini proseguono l’ispettore capisce che la scomparsa della donna è solo la punta di un iceberg che cela dissapori, matrimoni infelici, bugie tra amanti, colpe taciute e forse anche qualcosa che lo riporterà a un caso del passato. In tutto questo, Strafford deve anche fare i conti con la sua situazione personale: la moglie vuole il divorzio, ancora proibito in Irlanda, e la giovane amante Phoebe, figlia dell’anatomopatologo Quirke con cui spesso si trova a collaborare, gli rivela di essere incinta. Tra segreti, tradimenti e vendette, le indagini e le vicende private si sovrappongono e si alimentano, in un crescendo denso e pieno di tensione in cui ogni personaggio nasconde una crepa destinata a diventare una voragine.
La prosa di Banville scorre come la Guinness: scura, amara e con una schiuma densa. Quando finisce ne vorresti ancora.
libri della serie Strafford e Quirke sono i migliori crime in circolazione.
Un romanzo intrigante e scritto meravigliosamente, in cui le vicende private dei protagonisti sono coinvolgenti quanto il mistero stesso.
È una Dublino dove si sente l'odore dei pub, la pioggia sottile e il sapore del caffè di Bewley's. Al centro di tutto c’è il rapporto teso tra Quirke e Strafford, una coppia ai ferri corti che è all’altezza dei più grandi successi di Banville
Freddo, avvincente e dalla trama impeccabile, nell'Annegata ritroviamo quella figura familiare del cattivo arrogante che ha perso la sua bussola morale